Alfonso Crisci e il suo nuovo progetto

Crisci e il legame con le proprie radici

Alfonso Crisci

Alfonso Crisci

Se il cuore di Alfonso Crisci batte forte in cucina, il suo luogo dell’anima è il Vesuvio. La terra vulcanica che da sempre dona prodotti in grado di dare alla cucina sapori caratteristici e colori straordinari. Per Crisci, chef giovane ma già ricco di esperienze e successi, il Vesuvio ha sempre rappresentato il principale punto di riferimento. Non a caso quando ha potuto aprire il proprio ristorante lo ha chiamato Taverna Vesuviana. Era a Nola, e aveva iniziato rapidamente a raccogliere successi.

Una pausa forzata

Ma la pandemia ha cambiato la vita a tutti e anche Alfonso Crisci ne ha pagato le conseguenze. Lockdown e limitazioni alla vita sociale lo hanno costretto a fermarsi, anzi a fermare l’attività della Taverna Vesuviana. Perché invece Crisci ha continuato a darsi da fare e la sua carriera professionale ha continuato a riscuotere grandi successi.

Alfonso Crisci e una importante eredità

«Quando ho dovuto sospendere il progetto di avere un ristorante tutto mio – racconta lo chef – ho cominciato a guardarmi attorno, e una buona opportunità è giunta da Roma, da Poggio Le Volpi». In questa rinomata azienda vinicola alle porte della capitale, Crisci ha raccolto una sfida importante. «Sono andato a sostituire lo chef tedesco con due stelle Michelin, Oliver Glowing, e sono rimasto li per circa un anno».

Crisci e il potente richiamo delle origini

Avrebbe potuto continuare ancora a lungo ma il richiamo delle sue origini era troppo forte. «Mi mancavano i prodotti del Vesuvio e tutti quelli che qui troviamo a chilometro zero. La mia cucina si è sempre basata sulle materie prime del territorio, dai pomodorini del “piennolo”, alla mozzarella, solo per fare due esempi. E poi i vini dei vitigni vesuviani».

Chef Crisci e la sua vena creativa

L’occasione per rientrare è arrivata da uno dei posti più belli della Campania: la Costiera Amalfitana. «I titolari dell’Hotel Club Due Torri di Maiori https://www.hotel2torri.com/ristorante/, mi hanno affidato la cucina dell’Oltremare il ristorante gourmet che si trova all’ottavo piano dell’albergo. Ritrovare i colori e i sapori del mare e della nostra terra è stato entusiasmante». Qui la creatività di Alfonso Crisci può esprimersi senza alcun limite. Lo chef può così riprendere idealmente quel discorso rimasto a metà durante la pandemia.

Alfonso Crisci: prodotti freschi e materie prime di qualità

«La mia cucina, oltre che su materie prime di qualità e del territorio, si basa molto sulla stagionalità dei prodotti e anche sull’impatto visivo dei piatti che serviamo in tavola. La carta che presentiamo ai clienti si rinnova ogni tre mesi perché c’è un menu per ogni stagione». Gli ingredienti della cucina di Crisci devono essere sempre freschissimi. «Io non acquisto mai scegliendo da un catalogo. Vado personalmente alla ricerca del pescato de giorno e di ciò che individuo tra i banchi del mercato».

Crisci e gli insegnamenti del passato

Ma c’è un segreto che rappresenta sicuramente il valore aggiunto della cucina dello chef dell’Oltremare: la memoria dei profumi. «E’ vero, il sono cresciuto a Napoli, in via Tribunali, e credo che a farmi appassionare al lavoro che faccio e che ho profondamente scelto, siano stati quegli odori che avvertivo ogni giorno camminando per i vicoli del centro storico.

Alfonso Crisci: il profumo dei ricordi

Il profumo del pesce fresco, quello della legna ardente nei forni delle pizzerie. E poi l’intenso aroma sprigionato dalle friggitorie e quello del pomodoro che dai banchi dove mani esperte stendevano “marinare e margherite” si diffondeva in tutta la strada».

Alfonso Crisci fra tradizione e innovazione

Ancora oggi quell’atmosfera magica riesce a farlo emozionare. «Si, ogni volta che sono a Napoli faccio in modo di ritornare in quelle zone proprio per rivivere questa esperienza». Un’esperienza che per Crisci non è soltanto un ricordo d’infanzia: «sicuramente mi riporta a momenti belli che non ho mai dimenticato. Ma quella atmosfera è fondamentale per tutto ciò che ho fatto dopo. Il mio amore per la cucina è iniziato in quei vicoli e non si è mai più interrotto».https://magazine.malvarosa.info/lifestyle/monica-sarnelli-e-foodartish-il-vero-gusto-della-musica/

 

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